Stefano Mazzuccato, amministratore delegato della casa di cura "Madonna della salute" parla della chirurgia bariatrica

Stefano Mazzuccato
Amministratore Delegato
Casa di Cura "Madonna della Salute" di Porto Viro


Intervista sul quotidiano nazionale "La Discussione"

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PORTO VIRO – Stefano Mazzuccato, amministratore delegato della casa di cura “Madonna della Salute” di Porto Viro e della casa di cura “Città di Rovigo” di Rovigo, parla della chirurgia bariatrica.

Come è nata l’idea di portare la chirurgia bariatrica alla casa di cura?

L’idea di portare la chirurgia bariatrica alla casa di cura “Madonna della Salute” è nata quasi da una scommessa con il dottor Andrea Sartori, primario del reparto di chirurgia. Un nostro medico che lavorava qui negli anni 2009, 2010, 2011, Sergio Carandina, ad un certo punto ha deciso di intraprendere una carriera all’estero. Si è trasferito prima a Bruxelles e poi a Parigi. Ha quindi iniziato questa esperienza legata alla chirurgia bariatrica.

Quando avete iniziato a fare gli interventi alla casa di cura?

Nel 2015. Il dottor Sergio Carandina veniva da Parigi una volta al mese, sia per fare qualche intervento, sia per fare un’attività formativa nei confronti dei nostri medici, il dottor Andrea Sartori, il dottor Massimiliano De Palma, e il compianto dottor Aldo De Rossi. Nel corso degli anni l’attività è diventata sempre più importante quindi abbiamo pensato e deciso di fare un lavoro di qualità.

Come viene svolta l’attività?

E’ un’attività che viene svolta in equipe con diversi professionisti. Oltre all’apporto chirurgico c’è bisogno dell’aiuto dello psicologo, del nutrizionista e di altri professionisti, dal cardiologo allo pneumologo. Stiamo arrivando a oltre 200 interventi all’anno.

Ci sono delle criticità?

Stiamo avendo anche qualche criticità sotto due punti di vista che potrebbero essere più amministrativi che di carattere sanitario. La prima criticità è legata alle liste di attesa, infatti i pazienti che vengono ad operarsi da noi devono aspettare diversi mesi per due motivi. Il primo motivo è il percorso molto lungo che serve al paziente per arrivare a sottoporsi all’intervento di chirurgia bariatrica. Il secondo motivo è che il paziente non deve considerare solo l’operazione in sé ma deve essere anche motivato a fare l’intervento, quindi deve dimostrare di essere un buon esempio iniziando a perdere qualche chilo da solo e sottoporsi ad una serie di esami che per farli servono dai 4 ai 6 mesi. La seconda criticità è legata ai budget di attività che abbiamo imposti dalla Regione che sono fermi da diversi anni e che non ci permettono di aumentare i nostri volumi di produzione. L’altro elemento che potrebbe essere legato all’aspetto amministrativo riguarda il numero notevole di pazienti che abbiamo già operato o che dovremo operare che comporta una gestione dei dati abbastanza complessa, con banche dati e computer che riescono a gestire tutte queste cose. Può succedere che, a distanza di qualche anno, qualche paziente si ripresenta da noi quindi dobbiamo “mappare” chi era, cosa ha fatto, e quali erano le motivazioni che lo ha spinto all’intervento.

Dopo l’intervento bariatrico il paziente è seguito?

Si. Ci sono le visite con il chirurgo. E dopo l’operazione bariatrica, nei mesi successivi, facciamo di norma una visita dallo psicologo e una visita dal nutrizionista che sono presenti nella struttura. In questo caso sono prestazioni a pagamento perché non sono compresi nel pacchetto.

Fino adesso quanti interventi sono stati fatti?

Più di 500. Ad esempio nel 2018 e nel 2019 abbiamo fatto più di 200 interventi all’anno. I pazienti sono più donne che uomini.

Da dove arrivano i pazienti?

Vengono dalla nostra zona e, con il buon passaparola, arrivano anche dall’Emilia Romagna e da posti più lontani. Anche perché i nostri professionisti svolgono attività di ambulatorio anche in altre Regioni per cui la nostra attività si sta ampliando a macchia d’olio.

Dove vengono fatti gli interventi?

Al momento gli interventi vengono fatti tutti qua. Per le visite stiamo attivando anche la casa di cura “Città di Rovigo”. Il dottor Massimiliano De Palma si sposta anche in Puglia, e il dottor Sergio Carandina, che lavora in Francia, è molto conosciuto e conseguentemente porta anche lui diversi pazienti.

Barbara Braghin


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